a cura di Irene BOTTA, Bergamo, Moretti & Vitali, 2000, pp. LVIII + 49
L'Invito a Lesbia Cidonia venne composto tra il novembre 1792 e l'aprile 1793. Con l'elegante poemetto in versi sciolti, in cui vengono descritte le ricche collezioni di storia naturale possedute dall'Ateneo pavese, Lorenzo Mascheroni intendeva indurre l'amica Paolina Grismondi (in Arcadia Lesbia Cidonia) a visitare le gloriose mura dell'Università (la «risorta Atene»), di recente ristrutturata grazie ai munifici aiuti di Maria Teresa e di Giuseppe II. Il componimento incontrò subito vivo e largo successo, di molto superiore alle aspettative, sicché, nel giro di pochi mesi, poté godere di ben tre ristampe.
La presente edizione riproduce il testo dell'Invito secondo la stampa milanese del Galeazzi (1793), che esprime l'ultima volontà dell'autore, corredato di un apparato filologico in cui si registrano tutte le lezioni varianti delle precedenti stampe. A completamento del quadro dei testimoni, si dà in appendice l'abbozzo dell'opera, accompagnato da un Tavola delle concordanze dove sono posti a confronto i versi dell'abbozzo con i corrispondenti della prima stampa. In tal modo si offre al lettore la possibilità di effettuare una integrale e insieme puntuale ricognizione del percorso compositivo dell'Invito.
Nella parte introduttiva la curatrice ricostruisce – con il supporto di documenti editi e inediti – il contesto culturale e letterario sotteso all'elaborazione del poemetto, soffermandosi con particolare attenzione sui dibattiti scientifici coevi che fornirono all'autore stimoli primari per introdurre importanti aggiunte nella stampa definitiva.
